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PROGETTO DIDATTICA

DIGITALE INTEGRATA

2020 06 25 POLIeTICA 072 (Scuola – Non si parte da una situazione ideale ma soluzione non è a casaccio) di Antonio Campo

 

Quando il cambiamento rende non più tollerabile ciò che prima si tollerava, pur di non cambiare, non ci si trova mai nelle condizioni ideali per poter cambiare metodo ed organizzazione in modo uniforme dappertutto.

 

L’importante, però, è sapere dove si parte, dove si deve arrivare, quali soluzioni e variabili intermedie siano fattibili, implementabili con le risorse e tempi disponibili e mantenendo risultati accettabili per una didattica efficace, utili ad agevolare l’implementazione finale. Sopratutto chi deve fare cosa e le subordinate fino ad implementazione completa del progetto finale.

 

La scuola, di ogni ordine e grado deve cambiare?

 

Stabiliamo alcuni punti fermi:

 

1. stesso nr di cattedre d’insegnamento;

 

2. nella scuola dobbiamo passare dalla didattica frontale a quella a classe rovesciata in ogni ordine e grado, tranne nei casi ed attività dove l’attività frontale ha condizioni di efficacia didattica superiori nelle condizioni ambientali ed organizzative contingenti, perché ordinariamente la didattica a classe rovesciata è la modalità che meglio permette all’insegnante di dedicare più tempo in rapporti personalizzati con ogni studente e permette anche agevolmente di poter operare in un ambiente frammentato come più classi o classe-casa;

 

3. è la scuola (ministero dell’istruzione) che deve ridurre il divario digitale fra alunni fino ad una soglia minima fornendo dispositivi collettivi ed individuali adeguati ad una didattica da svolgersi in classe con la possibilità di poter utilizzare la stessa didattica anche a casa, fornendo dispositivi didattici, connessione dedicata e condizioni adeguate, ove sia necessario o più agevole;

 

4. prevedere aumento delle superfici didattiche destinate ad aule del % utile a garantire lo spazio di nr 3 mq per alunno (considerati gli spazi di movimento in aula) e quindi prevedere la possibilità di lezione dello stesso insegnante su più aule contemporaneamente utilizzando schermi o proiettori collettivi per lezioni videoregistrate o schermi individuali visto che la disponibilità di aule uniche della capienza necessaria a mantenere lo stesso nr di cattedre non copre il 100% del fabbisogno;

 

5. È responsabilità del comune reperire locali idonei per portare la superficie didattica di ogni aula-cattedra prevista sul suo territorio a quella necessaria ed è sua responsabilità garantire una custodia dei locali e degli alunni quando l’insegnante non può essere presente nel locale anche utilizzando fruitori di reddito di cittadinanza, d’emergenza o simili ed anche volontariato prevedendone una copertura assicurativa e un mansionario che non richieda specializzazioni non ottenibili con corso di max 30 ore;

 

6. è responsabilità della scuola (ministero dell’istruzione) sviluppare rapidamente, a livello nazionale, lezioni registrate del programma didattico base nazionale fino alle classi medie più due anni di superiori. Gli insegnanti hanno la facoltà (autonomia didattica) di produrre lezioni registrate personalizzate da proporre agli alunni il cui contenuto non è sindacabile dai genitori ed è approvato con silenzio assenso dal collegio docenti là dove non vi siano contestazioni altrimenti è approvato formalmente dallo stesso collegio su richiesta del preside;

 

7. è responsabilità della scuola (ministero dell’istruzione) fornire braccialetto didattico autorizzativo per l’utilizzo di dispositivi individuali collegati alla rete didattica della scuola che fornisce anche i codici di criptatura-decriptatura dei dati trasmessi e ricevuti dalla postazione didattica digitale individuale a garanzia della privacy fino a successiva cancellazione selettiva degli stessi;

 

Simuliamo alcune casistiche:

 

classe con superficie sufficiente a contenere 25 o più alunni:

 

1. schermo o proiettore collettivo (LIM) dove visualizzare la lezione registrata o fare esercizi con visione collettiva;

 

2. cattedra dell’insegnante con consol per didattica digitale;

 

3. percentuale di dispositivi digitali individuali dove poter visualizzare le lezioni registrate e poter esercitarsi con programmi di autovalutazione;

 

4. tutor per alunni in difficoltà / tutor per alunni da potenziare (questi sono personale specializzato);

5. tutor di custodia (questi sono personale volontario, percettori di reddito di cittadinanza o cassa integrazione o simili).

classe con superficie insufficiente a contenere 25 o più alunni:

 

1. ripartizione degli alunni in più locali nello stesso edificio di cui in ogni locale:

 

a. schermo o proiettore collettivo (LIM) dove visualizzare la lezione registrata o fare esercizi con visione collettiva;

b. cattedra dell’insegnante con consol per didattica digitale in locale o in remoto da e per gli altri locali collegati alla cattedra;

 

c. percentuale di dispositivi digitali individuali dove poter visualizzare le lezioni registrate e poter esercitarsi con programmi di autovalutazione;

 

d. tutor per alunni in difficoltà / tutor per alunni da potenziare (questi sono personale specializzato);

 

e. tutor di custodia (questi sono personale volontario, percettori di reddito di cittadinanza o cassa integrazione o simili).

 

2. ripartizione degli alunni in più locali dislocati anche in edifici diversi e non contigui:

 

a. schermo o proiettore collettivo (LIM) dove visualizzare la lezione registrata o fare esercizi con visione collettiva;

 

b. cattedra dell’insegnante con consol per didattica digitale in locale o in remoto da e per gli altri locali collegati alla cattedra;

 

c. percentuale di dispositivi digitali individuali dove poter visualizzare le lezioni registrate e poter esercitarsi con programmi di autovalutazione;

 

d. tutor per alunni in difficoltà / tutor per alunni da potenziare (questi sono personale specializzato);

 

e. tutor di custodia (questi sono personale volontario, percettori di reddito di cittadinanza o cassa integrazione o simili).

Classe con alunni con residenza distante dalla scuola o in condizioni di salute in cui è preferibile maggiore teledidattica in luoghi non assimilabili a classe:

 

1. postazioni didattiche a cabina fornite dalla scuola (ministero dell’istruzione) e dislocate in prossimità della residenza dell’alunno in (locali forniti dal Comune) biblioteche, palestre, (locali forniti da privati) aziende, circoli, (altro…);

 

2. connessione di rete dedicata wireless tipo WIMAX (fornita dal comune) sim telefoniche per dati ad alta velocità in dotazione dei dispositivi forniti dalla scuola (ministero dell’istruzione);

 

3. dispositivi digitali individuali dove poter visualizzare le lezioni registrate e poter esercitarsi con programmi di autovalutazione forniti dalla scuola (ministero dell’istruzione).

 

Protestando chiedendo: più insegnanti, più personale scolastico, più aule della dimensione giusta …ma che lasciano tutti i costi, che la didattica in presenza ed a scuole concentrate, scarica sulle famiglie (allo scrivente) non sembra lungimirante.

Protestando chiedendo di riavere il proprio “Piccolo Mondo Antico” non fa onore alla cultura che gli insegnanti dovrebbero apportare negli “altri".

 

Prevedere un progetto di ammodernamento della scuola con i fondi europei sarebbe un ottimo investimento sul futuro.

Se arrangiatevi è la risposta istituzionale ... noi no!

 

(La data dell’articolo è relativa alla sua prima pubblicazione sui social)

 

Antonio Campo

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