screenshot 2024-03-12 120421
screenshot 2024-03-12 120421
screenshot 2024-03-12 120421
manraytracuiunafotolitografialesamoureux-alheuredelobservatoire

- Versione struttura del sito 2.0 aggiornata al 01-01-2024

- Dati aggiornati al 20-12-2024

zzz10secondscountdown
naviga 01 info generale
occhio
logodemosinergia
antoniocampoprofilo

PROGETTO DIDATTICA

DIGITALE INTEGRATA

2020 05 09 POLIeTICA 032 (didattica diffusa sul territorio e microscuole nelle piccole comunità garantite anche dalla teledidattica) di Antonio Campo

 

Il tema istruzione mi appassiona anche se non sono “della materia” perché sono da sempre interessato alle tecniche d’apprendimento.

 

La scuola PRECOVID-19 si è ritirata dalle comunità piccole diffuse nel territorio concentrando i bambini e ragazzi nelle classi affollate delle città e costringendo una fetta importante di popolazione scolastica ad una pendolarità che brucia soldi, tempo ed energie personali in trasferimenti su mezzi pubblici affollati, non puntuali … molta della didattica si riassume in insegnanti che si affannano ad esporre un programma di studio convulso ed in un dover copiare gli appunti da parte degli studenti che annaspano da quelli che riescono a seguire … (siamo pazzi).

 

Per la gestione della scuola la riforma “Moratti” ha puntato:

 

1. risparmio di locali e soppressione della diffusione sul territorio per ottenere classi di 15/26 alunni (normalmente 26) elevabili a 27 in presenza di resti. Nelle zone di montagna e piccole isole, invece, il numero minimo scende da 15 a 10 bambini. Le pluriclassi, invece, dovranno essere costituite da non meno di 8 e non più di 18 bambini;

 

2. risparmio di insegnanti mantenere la didattica frontale con un insegnante prevalente e risparmiare la compresenza degli insegnanti per tappare i buchi nelle assenze nelle altre classi.

 

Per la gestione della scuola la riforma “Buona scuola” ha puntato:

 

1. sulla stabilizzazione degli insegnanti precari e cancellare l’infinito precariato e tappo del concorsone a favore di una chiamata diretta e di un riconoscimento del merito non a pioggia;

 

2. sulla dotazione di nuove tecnologie ed informatizzazione della scuola (fibra, digitalizzazione, lavagne elettroniche, il registro elettronico);

 

3. sulla riqualificazione edilizia della scuola (con relativi stanziamenti) e del progetto Anagrafe edifici scolastici il Miur prepara il fascicolo elettronico di ogni istituto in un archivio unico e nazionale.

 

Non entro nel dettaglio ne nella critica che aprirebbe un Vaso di Pandora.

 

A mio parere la parte peggiore degli insegnanti ha difeso i loro piccoli privilegi e fatto una resistenza ottusa e arrogante ad una nuova didattica e del riconoscimento di merito "non a pioggia".

 

La pandemia rende insostenibili alcune economie quantitative, obsolete alcune forme didattiche ed insostenibili pretese e privilegi corporativi ed obbliga:

 

1. le classi devono diradarsi nel numero per classe e diventare di prossimità nel territorio quando in presenza per ridurre gli spostamenti e i relativi affollamenti e sapersi mescolare in attività multi-disciplinari e multi-classe in presenza e in tele-colaborazione;

 

2. gli insegnanti devono specializzarsi nella didattica telematica che richiede un nuovo approccio didattico tra le esperienze che si sono già dimostrate migliori anche in altri paesi e in realtà sperimentali italiane.

 

Questa pandemia è una buona occasione per scrollarsi di dosso tutti quei parassiti culturali che hanno fatto la peggiore resistenza ad un miglioramento della scuola rivestendolo (a parer mio) di tante scuse ma neanche un buon motivo.

 

La scuola è il futuro insegnato ai nostri figli e non il gettone telefonico da inserire nel cellulare.

 

(La data dell’articolo è relativa alla sua prima pubblicazione sui social)

 

Antonio Campo

Create Website with flazio.com | Free and Easy Website Builder