Faccio alcune riflessioni sull’approccio umorale e non pragmatico in politica ed in particolare con il concetti di NOI e LORO.. inteso come tratto identitario o come confine di contrapposizione a prescindere.
Se qualcuno della mia tribù mi chiede fedeltà incondizionata e avversione a prescindere con gli altri “ce lo mando … immediatamente” perché sono convinto che si debba sempre fare gioco di squadra ma il sentirsi parte di un’identità sociale, che si distingue dalle altre, non fa diventare le altre NEMICHE o ALLEATE e non mi fa stimare meno le persone competenti che fanno scelte politiche ed appartengono ad altri gruppi sociali.
Nella tua tribù troverai sempre qualcuno che professa il CREDO o dentro o fuori o amico o nemico. Questi vanno tollerati e possibilmente anche contenuti per due ottime ragioni:
La prima è relativa a non essere incoerente … ovvero non ritenere d’escludere alcuni perché non sono condivisibili in tutto e per tutto eppoi escludere quelli che escludono per appartenenza anche se hanno aspetti apprezzabili.
La seconda è relativa all’alzare steccati che poi sono continuamente da scavalcare o da abbattere al mutare delle condizioni esterne.
Bonaccini è una persona apprezzabile (per certi versi) ma non è con la mia tribù, Calenda è una persona apprezzabile (per certi versi) ma non è con la mia tribù, … ora, per gioco, sostituite i nomi o cognomi con altri e la lista sarebbe lunghissima ma mai giustificherebbe, in base alla mia cultura, di alzare steccati insuperabili e quindi disprezzare anche cose che invece sarebbero condivisibili se non si fosse alzati quegli steccati.
Nella mia tribù troverò sempre qualcuno che professa il CREDO o dentro o fuori o amico o nemico. Questi li tollero e possibilmente anche li contengo con il mio esempio culturale che mi sembra condiviso anche da Renzi.
Un adagio dice: “attento a non disprezzare troppo il tuo nemico perché prima o poi sarà il tuo prossimo alleato per necessità”… e la storia, con il sostegno che stiamo dando al governo (con dentro i 5S), me lo conferma ed, a mio avviso, dovrebbe segnare la differenza tra una tribù di scimmie urlanti e una tribù di scimmie che giocano a scacchi.
(La data dell’articolo è relativa alla sua prima pubblicazione sui social)
Antonio Campo
