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2020 03 29 POLIeTICA 003 (il voto pesato – ipotesi di democrazia migliorata) di Antonio Campo

2021-06-04 19:37

Antonio Campo

Demosinergia, Demosinergia, Politica,

2020 03 29 POLIeTICA 003 (il voto pesato – ipotesi di democrazia migliorata) di Antonio Campo

Il populismo si contiene solo se non gli si permette di travolgere il senso delle parole usate e la funzione dei meccanismi istituzionali che hanno come obietti

Viviamo tempi bui e solo la conoscenza e consapevolezza possono darci la luce di pensiero che serve.

 

La democrazia è un metodo di legittimazione del potere legislativo, esecutivo, giudiziario ma tale legittimazione è solo percepita e non oggettiva.

 

Le forme di delegittimazione della democrazia sono storicamente note così come lo sono come le cause:

 

il populismo è la febbre della democrazia che delegittima il metodo facendone saltare i meccanismi di temperamento, delegittima i rappresentanti “affidandosi ciecamente” a coloro che vengono percepiti estranei al sistema ed in molti sperano che questi, in una catarsi, ne possano correggere le cause della sfiducia.

 

Il populismo si presenta come forma pura di democrazia che dà la voce al “popolo” sovrano e spazza ogni voce o regola che “la” contrasti.

 

Il populismo si contiene solo se non gli si permette di travolgere il senso delle parole usate e la funzione dei meccanismi istituzionali che hanno come obiettivo l’impedire che la febbre salga al punto d’uccidere la democrazia stessa.

 

L’Italia è una Repubblica Rappresentativa.

 

La democrazia è un metodo in un contesto culturale per poter misurare il consenso liberamente formatosi negli elettori delle istituzioni rappresentative.

 

La democrazia ha bisogno di misurare il consenso con più frequenza, con più precisione, con più significato, non deformando il peso del consenso per semplificazione o per assicurare una posticcia governabilità …(pena dare argomentazioni sillogistiche ineccepibili alla sua delegittimazione).

 

Quando gli elettori sono milioni non è possibile una democrazia diretta.

 

Articolo 1 della Costituzione italiana: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

 

L'Articolo 67: Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

La democrazia è basata sugli elettori e può essere più o meno estesa alla popolazione e più o meno partecipativa nei momenti di misurazione del consenso ai soggetti delegati di rappresentare gli elettori.

 

L’estensione della democrazia è data da quanta parte della popolazione, che vive su un territorio o è considerata appartenere ad un popolo, venga riconosciuto il diritto di votare e delegare il suo potere decisionale.

 

Storicamente vi sono state molte variabili.

 

Vediamone solo alcuni esempi: possono essere solo di un sesso e solo da una certa età, possono essere solo di alcuni ceti o iscritti ad un partito o praticanti una religione, può essere la più inclusiva estendendola a tutti i maggiorenni senza distinzione di sesso ed a tutti coloro che, anche temporaneamente, risiedano nel territorio.

 

La partecipazione è data dalla frequenza con cui la parte di popolazione a cui sono riconosciuti i diritti politici (elettori) viene interpellata per misurarne il consenso e la delega.

 

Nel corso della storia la misurazione ha visto molte variabili e molte distorsioni che l’hanno fatta percepire come delegittimante. Il sistema di voto è percepito come inquinato dagli opportunismi e cambiato in funzione di questi.

 

Il sistema di voto sarà “oggi” sempre più un tormentone elettorale ineludibile in una società ormai in perenne campagna elettorale.

Ritengo che sia possibile un sistema di voto che sia ritenuto non condizionabile e aderente al mutare del consenso degli elettori, per ottenerlo però và calato in un contesto istituzionale che risolva la necessità di governabilità separandola della necessità di rappresentatività.

 

Proprio tale aspetto deve dare risposte a questi motivi di delegittimazione democratica:

 

1 il voto dato ad un partito non possa essere utilizzato dall’eletto per dar forza ad altro partito;

 

2 il voto dato all’eletto non possa essere utilizzato dal partito per creare un vincolo di mandato;

 

3 il voto di chiunque valga quanto il voto di chiunque e nessun voto debba rimanere senza rappresentanza;

 

4 una minoranza non possa diventare maggioranza;

 

5 nei casi di stallo legislativo non si debba ricorrere a votazioni generali frequenti ne a voti di scambio su leggi decise dalle elite senza una qualche tipo mandato rinnovato e formalmente oggettivato;

 

6 le minoranze non possano essere zittite o inascoltate ma che non possano bloccare la volontà maggioritaria;

 

7 il voto degli eletti sia sempre palese per impedire giochi politici alle spalle degli elettori che non possono così giudicare il comportamento politico di ogni eletto.

 

SOLUZIONI POSSIBILI?

 

Ai punti 1 e 2 ovvero:

 

1 il voto dato ad un partito non possa essere utilizzato dall’eletto per dar forza ad altro partito.

 

2 il voto dato all’eletto non possa essere utilizzato dal partito per creare un vincolo di mandato.

 

Si adotta il “voto pesato” per cui ogni eletto ha una forza di voto EQUIVALENTE ai voti ricevuti e non esprima solo un voto come adesso. Poi si distingue il voto identitario dell’elettore per cui il voto dato al partito non possa essere portato con se dall’eletto e la sua assegnazione e rimodulazione nel tempo sia prerogativa degli iscritti al partito che lo ha ricevuto mentre il voto fiduciario dato dall’elettore direttamente all’eletto segua questi e sia il suo peso di voti ovunque si collochi. In ultimo la frequenza di rinnovo del consenso da parte di tutti gli elettori avvenga ogni due anni e per un eletto, il cui mandato dura 6 anni vuol dire, per altre due volte, non vi è una rielezione ma solo una variazione del suo peso di voto in consenso diretto in base a quanto fatto. (il meccanismo del VOTO PESATO è complesso ma estremamente logico e disarmante per qualsiasi populista).

 

Al punto 3 ovvero:

 

3 il voto di chiunque valga quanto il voto di chiunque e nessun voto debba rimanere senza rappresentanza.

 

Si adotta il sistema di selezione e pesatura a doppio turno ed il rinnovo parziale di un terzo del parlamento per cui: col doppio turno nessun voto espresso su candidato non eletto verrà perso e nel secondo turno tutti gli eletti avranno il peso politico corrispondente al consenso ricevuto da parte di tutto l’elettorato votante.

 

Al punto 4 e 5 ovvero:

 

4 una minoranza non possa diventare maggioranza.

 

5 nei casi di stallo legislativo non si debba ricorrere a votazioni generali frequenti ne a voti di scambio su leggi decise dalle elite senza una qualche tipo di consultazione formalmente oggettivata.

 

Adottando la distinzione fra voto di delega legislativa esattamente proporzionale e fiducia al governo direttamente eletto si ovvia allo stallo politico relativamente alla legislazione con il parlamento risolutore ad estrazione casuale che fornisce dopo alcuni giorni di dibattito il premio di maggioranza al partito/coalizione parlamentare sulla singola legge.

 

Al punto 6 ovvero:

 

6 le minoranze non possano essere zittite o inascoltate ma che non possano bloccare la volontà maggioritaria.

 

Adottando il contingentamento delle discussioni si impedisce le pratiche ostruzionistiche e adottando il tempo minimo d’intervento per ogni parlamentare (che può delegarlo al proprio gruppo) e la pubblica fruibilità su piattaforma web di tutti gli interventi si impedisce di zittire chicchessia.

 

Al punto 7 ovvero:

 

7 il voto degli eletti sia sempre palese per impedire giochi politici alle spalle degli elettori che non possono così giudicare il comportamento politico di ogni eletto.

 

Adottando il voto sempre palese si ovvia alle difficoltà di computo e di riscontro del voto non unitario per eletto e si sancisce la giudicabilità di ogni voto di questi da parte degli elettori che in quanto semplici cittadini è giusto siano tutelati dalla segretezza del voto per essere liberi di esprimerlo senza costrizioni ma per gli eletti la libertà deve essere data dalla propria forza morale e non dal timore del giudizio degli elettori che invece è essenziale nella permanenza del consenso di questi.

 

Ovviamente la democrazia non è migliorabile solo per gli aspetti legati al sistema di selezione della classe politica da parte degli elettori ma questo è un discorso lungo affrontato già da me, in modo sistematico, nel progetto DEMOSINERGIA.

 

Chi volesse leggere il riassunto di circa 280 pagine di questa nuova forma di democrazia (applicabile all’interno di un partito come di uno stato) basta chiedere una copia gratuita alla e-mail antonio.campo@email.it.

 

Sono disponibile anche per chiarimenti o benvenute critiche che superino la frase (troppo complicato).

 

(N.B. la data dell’articolo corrisponde alla sua prima pubblicazione sui social).

 

Antonio Campo

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