- Versione struttura del sito 2.0 aggiornata al 01-01-2024
- Dati aggiornati al 20-12-2024
PROGETTO DIDATTICA
DIGITALE INTEGRATA
2021 04 26 (La didattica a distanza: un’improvvisazione dovuta alla pandemia?) di Ettore Piazza
Si potrebbe pensare che per molti sia stata una sorpresa, visto il quadro desolante del processo di infrastrutturazione digitale a livello nazionale, ma in realtà le prime esperienze nazionali risalgono agli anni ’80, partendo dall’apprendimento delle lingue straniere con metodo audio attivo comparativo, basato su voci registrate che si potevano ascoltare più volte anche individualmente.
Le proposte commerciali con relativo materiale di testi e registrazioni consentivano di studiare in autonomia nei tempi e nell’intensità desiderata.
L’attenzione ufficiale sul tema arrivò col progetto Lingue 2000, mentre la diffusione dei PC permetteva già la costruzione di lezioni multimediali, con esercizi applicativi e valutazione automatica con riproposizioni in caso di errore.
Tutto bellissimo, ma un’ora di lezione richiedeva dieci ore di lavoro preparatorio. Con un lavoro di squadra si poteva allargare questa opportunità, ma non c’erano incentivi per chi volesse impegnarsi.
Con la diffusione dei test di verifica si alzò un muro di rifiuto di quello che appariva come un controllo dell’efficacia dell’insegnamento, come ancora oggi sono viste da alcuni le prove INVALSI.
Il diffondersi delle prove di concorso con fasi a terminale avrebbe dovuto far capire che le quattro mura sono da tempo crollate di fronte alle proposte disponibili, a patto di vedere la digitalizzazione come il mezzo più potente per l’apprendimento di competenze e conoscenze.
La tromba del virus non ha svegliato i renitenti anche di fronte alle incalzanti ondate, riproponendo sempre lo stesso modello, aumentando le differenze che saranno testimoniate dalle indagini nazionali e internazionali, dove non brilliamo.
Per fortuna esistono realtà che non si sono mai fermate offrendo soluzioni a chi voglia e sappia coglierle.
Ettore Piazza