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(7.2.10) Programma Uniti per Modena - Urbanistica - Periferie residenziali:

 

Le periferie residenziali 

 

Le politiche urbanistiche delle amministrazioni modenesi, fin dai primi del ‘900, ha prodotto in continuità nel tempo (ad esclusione del primo dopoguerra) uno sviluppo per quartieri aventi buona qualità edilizia ed insediativa, dotati di servizi ed attrezzature urbane. 

 

Ciò ha determinato una città formata di isole, caratterizzate da una destinazione prevalentemente monofunzionale e solcate da strade, parchi pubblici, aree terziarie o produttive, con. 

 

In questo modo è stato possibile conseguire una buona qualità di vita, visibile anche tutt’ora se si considerano i servizi, il verde pubblico e la possibilità di relazioni interne ai quartieri stessi. 

 

Manca però l’interconnessione tra queste parti, che si potrebbe favorire per esempio attraverso l’implementazione di una mobilità sostenibile ciclopedonale, che sarebbe utile per raggiungere attrezzature e servizi o fruire di aree verdi spesso intercluse. 

 

Anche in questi quartieri, ormai trasformati nella composizione dei residenti: riutilizzabile. 

 

Inoltre, è necessario ridurre le superfici occupate da automezzi in sosta o in attraversamento e creare invece una rete di trasporto pubblico di supporto, che sia raggiungibile con percorsi pedonali sicuri. 

 

All’epoca della formazione di questi quartieri la dotazione di auto per abitanti era della metà, la popolazione era giovane e in genere frequentava soprattutto le zone limitrofe, in presenza di una piccola rete commerciale interna. 

 

Oggi è evidente la qualità insediativa di queste zone e la loro dotazione di servizi, ma è necessaria l’attivazione di un programma organico per far fronte al degrado delle urbanizzazioni, che si può riscontrare in particolare attraverso i percorsi e spazi pedonali, la densità di auto, il degrado delle aree di verde pubblico… 

 

Tale programma può essere supportato da politiche di densificazione della residenza attraverso il reimpiego delle risorse provenienti dagli oneri di urbanizzazione ricavati negli stessi agglomerati. 

 

In questo modo sarebbe possibile creare piccoli parcheggi multipiano di pertinenza, riqualificare ed ampliare la rete pedonale interna, riprogettare le aree verdi e definire l’accesso alla rete di trasporto pubblico attraverso percorsi preferenziali e fermate attrezzate.

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